lunedì 7 ottobre 2024

7' Report dell'Associazione Verso il Kurdistan dall'Iraq

4 ottobre 2024 Sopralluogo alla citta' ezida distrutta dall'ISIS: Sinjar City Siamo a Sinjar City, abitata da comunita' cristiane, ezide ed arabe, dove e' avvenuta la battaglia finale con Daesh. Gli scontri per liberare la citta' sono iniziati a marzo 2015 e sono continuati, in modo intermittente, fino al novembre 2015, quando l'ISIS e' stato sconfitto e costretto a ritirarsi. A marzo, erano presenti solo le YBS (milizie ezide) che hanno avuto due martiri, mentre, a novembre 2015, oltre alle YBS, erano presenti ai combattimenti, anche forze peshmerga e gli americani: in quell'occasione le YBS hanno avuto settanta martiri. In tutta la zona bombardata e distrutta - che l'Autonomia vorrebbe conservarla a futura memoria sono ancora visibili, tra le macerie, i fori praticati nei muri dalle YBS per sparare e i tunnel sotterranei che Daesh utilizzava per spostarsi e colpire le postazioni delle milizie ezide senza essere visti. Le case distrutte, che ISIS aveva disseminato di mine e di trappole esplosive prima di lasciare la citta', sono state bonificate. Abitazioni sbrecciate, terrazze e soffitti crollati, cumuli di macerie, muri pieni di fori crivellati dai proiettili: questo il panorama che si presentava ai nostri occhi. YBS e YJS sono milizie ezide, maschili e femminili, con ruoli paritari. Nella storia del popolo ezida, le donne hanno sempre combattuto. KAUCHO Il 3 agosto 2014, a Kaucho e nei villaggi vicini, e' arrivata l'ISIS. Lo scheik di Kaucho ha tentato di negoziare con l'ISIS. Sperava in un accordo di salvaguardia per la popolazione. Intanto, lo scheik di un altro villaggio, temendo il peggio, aveva consigliato alla popolazione di andarsene cosa che effettivamente fu fatta. Questo mando' su tutte le furie gli uomini dell'ISIS che diedero l'ordine alla popolazione di radunarsi nel piazzale delle scuole. Da subito, vengono divisi gli uomini dalle donne, sottratti gioielli e ori. Vengono caricati gli uomini sui pickup e portati in una zona poco distante e li' uccisi con un colpo di pistola alla nuca. Vengono uccise anche le donne piu' anziane. Infine, tutti vengono seppelliti in una fossa comune. Le donne e le ragazze vengono avviate ai mercati del sesso o date in spose ai miliziani dell'ISIS. Le bambine al di sotto degli otto anni vengono lasciate con le mamme, le altre seguono la stessa sorte delle donne e delle ragazze. I bambini fino a sette anni sono lasciati alle mamme, oltre quell'eta' vengono addestrati alle armi per le truppe del califfato. Si parla di 1.200 morti solo a Kaucho e di una sola dozzina di sopravvissuti. Queste cifre non sono certe perche' manca la documentazione andata distrutta a seguito dell'incendio delle case. Sono state trovate un'ottantina di fosse comuni, ma si parla di numeri molto superiori, circa duecento. A fianco del cimitero, c'e' la scuola dove l'ISIS ha radunato i cittadini. A lato della scuola, e' stato realizzato un museo della memoria con le foto degli scomparsi, i resti di vestiario, scarpe e oggetti personali trovati nelle fosse comuni che sono esposti in una serie di bacheche, e poi quadri realizzati da artisti locali e studenti. Fuori c'e' sole, silenzio, desolazione e ricordi. Sul muro, all'entrata del cimitero, c'e' una scritta: "Una persona non muore sino a quando c'e' qualcuno che la ricorda". Associazione Verso il Kurdistan