lunedì 7 ottobre 2024

6' Report della delegazione di Verso il Kurdistan dall'Iraq

3 ottobre 2024 Incontro presso il Taje (Movimento delle donne ezide libere) con i sopravvissuti al genocidio dell'ISIS Abbiamo incontrato un uomo e alcune donne sopravvissute al massacro dell'ISIS Nel racconto dell'uomo, il dramma di quei terribili giorni dell'agosto 2014: in soli tre giorni, Daesh e' arrivato a Khomasor. Lui e' stato fermato e portato nella citta' siriana di Hole. Li' e' stato trattenuto per otto giorni. A lui, come ad altri, e' stato imposto di convertirsi all'islam altrimenti l'avrebbero ucciso. Cosa che il nostro uomo ha fatto, per paura di morire. E' stato successivamente portato a Shengal, dove e' avvenuta la separazione: gli uomini, buoni da lavorare da una parte, le donne da dare in spose ai miliziani o da vendere come schiave sessuali sui mercati di Mosul e Raqqa, dall'altra. Lui e' stato piu' volte picchiato e obbligato a lavorare gratuitamente nei campi o a condurre il bestiame. E' rimasto con Daesh un anno e otto mesi. Nel 2015, quando il Pkk e i peshmerga hanno attaccato Daesh, lui e' stato liberato. Subito dopo si e' arruolato nelle Ypg (milizie di autodifesa kurde), dove e' rimasto per quattro anni. Successivamente, si e' trasferito nel Kurdistan iracheno perche' aveva bisogno di cure e di medicine. Anche qui ha subito ritorsioni: e' stato arrestato dai peshmerga di Barzani che sapevano del suo arruolamento nelle YBS, e' stato sottoposto ama punjzioni superiori a quelle inflitte da Daesh. Dopo la liberazione e' tornato a Shengal, per tre mesi e' stato ancora nelle YBS e poi, a causa delle sue condizioni di salute precarie, e' stato costretto a dimettersi. Oggi, oltre ad essere ammalato, ha perso casa e lavoro e vive in condizioni di estrema poverta'. C'e' poi la storia di una donna di nome Layla che e' rimasta nelle mani di Daesh per un anno e mezzo. Oggi, ha problemi psicologici, ha perso completamente la memoria, si spaventa ogni volta che vede un uomo con la barba. Vive in condizioni di estrema poverta' anche se l'amministrazione autonoma la sta aiutando. Il suo desiderio sarebbe quello di emigrare in un altro Paese, al di fuori dell'Iraq. Quando Daesh ha preso lei e le altre ragazze, hanno ucciso suo fratello e poi hanno puntato la pistola alla tempia della madre che e' morta. Ha tentato piu' volte il suicidio. Altre storie di ordinaria crudelta' sono state raccontate. Festa ezida del Tempio Siamo risaliti sul pulmino per partecipare alla festa ezida di Amadi. La strada sterrata passa tra gole e brulle montagne e, pian piano, atraverso queste terre aride, si intravede, da lontano, la cupola triangolare del tempio ezida e poi il frastuono della musica, dei canti, delle risate dei bambini che ci investono. Decine di persone, uomini e donne, in abiti tradizionali e non, ballano in cerchio al suono della musica kurda. Ci sono i trampolini elastici, banchetti di street food, giocattoli e mercanzia di vario genere. Non ce lo aspettavamo, ma molti volevano conoscerci, parlare e fare le foto con noi. Proseguiamo verso il tempio dove ci vengono spiegate le regole di comportamento e il significato dei pochi oggetti presenti nelle due sale che formano il tempio. La giornata si conclude con la cena presso la tenda dello sheik.