Parlano solamente il kurdo, per cui è necessaria la doppia traduzione.
Ci raccontano le loro storie.
Azize Tuneli è vedova, appartiene ad una famiglia di profughi scacciati dal villaggio di Cinar di Diyarbakir; sua figlia era una guerrigliera che è stata catturata e condannata a 36 anni di carcere, di cui 15 già scontati; attualmente, si trova nel carcere di Mus. L’altro figlio vive con la famiglia a Smirne, mentre lei con il nipote abita a Diyarbakir, svolgendo, per sopravvivere, lavori saltuari.
Sultan Degis ha il marito in carcere per motivi politici; è stato condannato a 36 anni, di cui 16 già scontati. Lei vive in una baracca del quartiere di Iplik di Diyarbakir. Svolge lavori saltuari, mentre il figlio è occupato presso una cooperativa del municipio. Gli introiti della famiglia sono insufficenti.
Sevret Koc il marito è stato arrestato e condannato a 36 anni di carcere per motivi politici, di cui 16 scontati.
E’ profuga di un villaggio bruciato dai militari per ben tre volte.
Ha un figlio e vivono in casa con il suocero di 65 anni, il quale è titolare di una pensione di vecchiaia di 150 € trimestrali. La loro situazione economica è assai problematica.