giovedì 15 novembre 2007

10 novembre 2007

Incontro con Tuad Der di Istanbul

Nel congresso nazionale del DTP, che si è tenuto a Diyarbakir, è stata decisa l’adozione del “modello di Sofia”, ovvero quello della richiesta di una parziale autonomia: significa che, nei municipi, dove più forte è la presenza della popolazione kurda, si adotterà la lingua kurda!
Inoltre, la richiesta è quella del trasferimento di Ocalan in un carcere sulla terraferma, fuori dall’attuale condizione di isolamento.Tuad attualmente sta lavorando su cinque carceri, per un totale di 900 detenuti, di cui 50 donne.
Le carceri sono: Bolu (tipo F), Edirne (tipo F), Tekirdag n. 2 (tipo F), Kandira n. 2 (tipo F), Gebze (tipo M, carcere femminile), Kiriklar (tipo F, di Smirne).In Turchia, attualmente ci sono circa 3.700 detenuti politici kurdi, di cui 500 sono nuovi arresti.
In questo periodo, non soltanto il Pkk è considerato un nemico, ma anche tutti i kurdi, la loro lingua e la loro cultura rappresentano una minaccia per l’unità della nazione turca!
Ad Istanbul, sono state attaccate una decina di sedi del DTP, alcune sono state incendiate.
I quartieri e i palazzi di Istanbul, gli autobus e i taxi sono pieni di bandiere turche.
I Lupi Grigi e i fascisti, in città, tracciano croci sulle porte delle abitazioni dei militanti kurdi, in modo da segnalarle per i futuri raid!


Incontro con Dogan Genc, IHD di Istanbul


“I turchi vogliono entrare parzialmente in Nord Iraq – ci dice – e poi, da quella posizione di forza, contrattare la ripartizione delle risorse petrolifere, ma Barzani e Talabani sono contrari.
Anche con l’Iran, il problema è complesso. La Turchia ha rapporti commerciali e riceve le forniture di gas dall’Iran.
La Siria poi non intende intervenire perché ha grossi problemi al confine libanese.
Dall’altra parte, ci sono Stati Uniti ed Israele.
Sia i kurdi iracheni che l’Iran hanno minacciato, in caso di chiusura delle frontiere, di “chiudere i rubinetti”.
Barzani e Talabani hanno capito che i turchi li stanno ingannando.
In tutta questa vicenda, i governi dell’Europa restano silenziosi.
Poi, giornalmente, ad Istanbul ci sono assalti a sedi del DTP, linciaggi, croci o scritte MHP tracciate su porte e muri delle case, oppure, come nel caso dello stesso Dogan, incitano i bambini a presentarsi sotto le finestre di casa a cantare canzoni nazionaliste.”

“Penso – continua Dogan – che il clima sia destinato a peggiorare. Non passerà molto tempo che dichiareranno la messa fuorilegge del DTP. Già oggi è in atto un linciaggio verbale contro i deputati del DTP.
Gli avvocati di Ocalan hanno rischiato il linciaggio.
E’ stato chiuso il quotidiano filokurdo “Gundem”; c’è un’indagine in corso da parte del procuratore di Istanbul. Anche per gli altri giornali tira la stessa aria.
C’è inoltre timore per la possibile chiusura delle associazioni.
Sta montando un clima simile a quello di quando è avvenuto l’arresto di Leyla Zana.
I servizi segreti turchi stanno pianificando campagne xenofobe antikurde in Europa.”