giovedì 23 marzo 2006

22.03.2006- SIRNAK

RESOCONTO DELLA NOSTRA DELEGAZIONE NEL KURDISTAN TURCO

SIRNAK, 22.03.2006 - Incontro con il DTP (Partito Democratico della Societa') di Sirnak

Sirnak, citta' della regione del Botan, 50.000 abitanti ufficiali, che arrivano a 80.000 con i profughi di guerra, un alto livello di disoccupazione, strade dissestate, uno sviluppo caotico e improvvisato, poverta' diffusa e profonda...

La tensione e' palpabile per l'alta presenza dei militari (siamo ad un militare per abitante), tantoche' in mattinata siamo stati fermati da poliziotti in borghese che volevano sapere della nostra presenza in citta' ! Un problema che si e' risolto in breve tempo, ma che denota il clima di tensione in questa gia' martoriata localita'.

Nell'incontro con gli attivisti del DTP, ci e' stato detto che la situazione a Sirnak e' sempre stata pesante, sia per quanto riguarda il degrado urbano che per il controllo oppressivo esercitato dalle autorita' sulla popolazione.

Sirnak e' un posto di frontiera; dalla citta', il confine dista solo 45 km e divide importanti localita' come Silopi e Nusaybin, ma anche famiglie, tantoche' la famiglia di Holil Irmez, presente all'incontro, come tante altre, e' stata divisa e spezzata in quattro frontiere.

Il DTP, a differenza del Dehap, non e' solo un partito filocurdo; ha un programma che parla ai curdi e ai turchi, e si pone l'obiettivo di costruire una societa' realmente democratica che rompa l'isolamento in cui e' confinata la minoranza curda.In questa zona, hanno sempre convissuto curdi (che sono circa l'80%), turchi (10%) e arabi.

Il DTP si rivolge effettivamente a tutti, il suo intento e' quello di diventare un partito con un programma "nazionale".C'e' la volonta' di riappropriarsi delle proprie risorse: ad esempio, in questa zona ci sono miniere di carbone, gli operai che vi lavorano sono curdi, ma i proventi prendono altre strade, verso le grandi metropoli turche.

Il DTP riceve continue minacce da parte delle autorita', vogliono scoraggiare la partecipazione al partito: "se aderite al DTP, vi ammazzeremo ", cosi e' stato detto a qualche militante presente in sala.

A Sirnak ci sono circa 1000 prigionieri politici.

A breve, si aspettano ritorsioni e arresti per le recenti manifestazioni.Inoltre, il governo sta spostando in questa zona qualcosa come 100.000 militari per far fronte alla crescita della guerriglia, che si sta riorganizzando grazie alle basi logistiche in nord Irak.

Sta crescendo l'influenza islamista qui come altrove in Turchia, grazie al ruolo di un imam di nome Fethullah Gülen sponsorizzato dall'attuale governo.

Chiediamo se la cosa piu' importante e' essere curdi o islamici; democratici, ci viene risposto !

Anche l'istruzione e' discriminata: ci sono scuole speciali per i figli dei militari e un alto grado di abbandono scolastico da parte degli alunni curdi. Inoltre, gli insegnanti turchi insegnano la storia come la intendono loro.

Alto e' il numero dei profughi nella zona di Sirnak: 5000 famiglie, per un totale di 50.000 sfollati provenienti da 35 villaggi bombardati e distrutti nell'area. Solo sei sono i villaggi rimasti in piedi...

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SIRNAK 22.03.2006 - Incontro con il sindaco della Municipalita', Ahmet Ertak

Un'accoglienza calorosa ci e' stata riservata dal Sindaco della Municipalita' di Sirnak, Ahmet Ertak.

Abbiamo discusso del progetto del centro sanitario di Sirnak per donne e bambini, progetto che stiamo finanziando come associazione "Verso il Kurdistan", insieme alla provincia di Alessandria e al Comune di Valenza (AL)

L'impegno assunto e' quello di completarne il finanziamento entro il 2008, con il versamento alla municipalita' dei 40.000 euro richiesti.Il sindaco ci ha anche accompagnato a visitare il luogo predisposto ad ospitare il centro.

La discussione si e' poi incentrata sul Newroz, in particolare a Cizre, 35.000 persone, una grande partecipazione popolare, con una scarsa e defilata presenza della polizia.

Ci e' stato spiegato che sulle montagne la guerriglia e' ritornata in forze, con 10.000 guerriglieri. Azioni di guerriglia nella zona di Sirnak ci sono state proprio la settimana scorsa, con il risultato di 11 soldati morti e di 2 guerriglieri uccisi, insieme a numerosi feriti.

Si prevede nei prossimi mesi una recrudescenza delle operazioni militari in tutta l'area.

La municipalita' attraversa una fase di grosse difficolta': non gode di alcun appoggio da parte delle autorita', mancano del tutto i finanziamenti statali che vengono invece concessi ai comuni amministrati dal partito di governo, AKP.

L'incontro si e'concluso con un pranzo offerto a tutta la delegazione da parte del sindaco della citta'.

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CIZRE, 20 MARZO 2006: INCONTRO CON IL SINDACO AYDIN BUDAK .


Durante l'incontro presso il municipio, si e parlato dei gravi problemi sanitari in cui versa la citta'e del progetto che si vorrebbe attivare con il comune per l'assistenza sanitaria alle famiglie analogamente a quanto l'associazione di Alessandria ha gia' attivato con il comune di SIRNAK.Il sindaco ha presentato alcuni dati circa la situazione sanitaria della popolazione: in Cizre vi sono 35.000 bambini, la grande maggioranza dei quali non sono vaccinati perche' le famiglie non conoscono l'importanza delle vaccinazioni per i neonati. VISITA AL CENTRO MEDICO DAGKAPI Il comune ha aperto un presidio sanitario di base, non collegato con l'assistenza pubblica statale, in quanto questa non sopperisce ai bisogni della cittadinanza.Il presidio si occupa principalmente di donne e bambini e della informazione alle famiglie circa la profilassi di base poiche' molto spesso le famiglie sono scarsamente informate e non curano l'assistenza medica dei figli. Da qualche mese il presidio sanitario ha attivato un progetto di assistneza delle donne in gravidanza.Da quando il centro ha aperto,circa due anni fa,ha gia' assistito 2000 donne grazie all'impegno di 1 medico, 2 ostetriche e 2 infermiere. Spesso le operatrici vanno di casa in casa a cercare le donne in gravidanza e ad invitarle a presentarsi al centro vincendo le resistenze dei mariti. Ci e' stato chiesto di fornire sostegno economico per attivare un ulteriore progetto rivolto al controllo delle nascite. Il centro medico ci fornira' prossimamente i dettagli del progetto che l'associazione di alesandria si e' impegnata a sostenere.Abbiamo infine visitato con il sindaco un ambulatorio medico statale di base che serve CUDI,il sobborgo piu numeroso di CIZRE, con circa 35000 abitanti. Il centro puo' contare su 4 medici di base, ovvero uno ogni 8700 abitanti!. L'ambulatorio assiste tutti i cittadini, anche quelli senza carta verde, anche se questo non sarebbe legale ed i medici rischiano personalmente. infatti due medici di Eskisehir per questo motivo sono stati processati. E' noto infatti che chi non possiede la carta santaria (carta verde) non ha diritto ne' all'assistenza medica ne' ai farmaci gratuiti.Spesso questacarta viene negata per motivi politici.Il medico dell'ambulatorio di CUDI ci ha fornito ulteriori dati sulla situazione sanitaria della citta':solo i bambini che nascono in ospedale, ovvero il 30% del totale, vengono sicuramente vaccinati. Del restante 70% non si hanno dati perche' la vaccinazione dipende dalla sensibilita' e dal livello di consapevolezza della famiglia.I medici sperano,mediante una capillare informazione casa per casa, di raddoppiare in breve tempo il numero di bambini vaccinati.Un altro dato significativo e' che circa il 40% della popolazione non ha la carta verde.Questo costituisce un notevole problema sanitario. Si pensi che addirittura una donna senza carta verde non puo' partorire in ospedale.Per quanto riguarda la mortalita' infantile della zona non siamo riusciti ad avere dati precisi. Lo stesso sindaco non ne dispone in quanto i bambini alla nascita vengono registrati non preso gli uffici comunali ma presso uffici statali ed i dati non vengono divulgati. Secondo i medici incontrati la mortalita' infantile e' piu' elevata rispetto alla media del paese

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19.03.2006 - Diyarbakir: incontro con TUHAD FED

Incontriamo Nursel Aydogan, presidente dell'associazione, nella sede di
TUHAD-FED (federazione delle associazioni dei detenuti politici) di
Diyarbakir.
La discussione parte dall'imminente Newroz. Le aspettative sono alte: si
parla di oltre un milione di persone che partecipera' alla festa nella sola
Diyarbakir.
Sara' un Newroz incentrato sulla rivendicaione dei diritti, con la parola
d'ordine: 'C'e' ancora mancanza di liberta'!'.
Uno slogan che riprende le recenti richieste del presidente Ocalan che
parlano di pacificazione, di dialogo, di amnistia per i detenuti politici,
di reinserimento dei guerriglieri nella vita sociale.
In buona sostanza, e'la proposta di un armistizio: voi reinserite i
guerriglieri nella vita sociale e civile e loro deporranno le armi.
Per tutta risposta, il governo ha costretto Ocalan a 20 giorni di
isolamento, perche', tramite i suoi legali, aveva inviato un messaggio al
popolo curdo, invitandolo a parlare la propria lingua. A seguito di questo,
ci sono state proteste con repressioni molto forti, tra cui l'arresto di 24
donne dell'associazione Madri della pace di Diyarbakir, tutt'ora in carcere.
In questi giorni, sono pure in corso operazioni militari a Sirnak e Cizre.
Da qui l'esigenza di ribadire che non c'e' vera liberta'.
Il governo turco continua a non riconoscere Ocalan come legittimo
rappresentante del proprio popolo: viene costretto in condizioni di totali
isolamento, unico detenuto in una cella su un' isola in mezzo al mar di
Marmara; anche la stampa pare essersi dimenticata della sua detenzione
disumana.
Sei mesi fa', in tutta la Turchia e' stato indetto un referendum su Ocalan,
tra i curdi, per verificare, con una raccolta di firme, se Ocalan era ancora
considerato il rappresentante legittimo del proprio popolo, un'iniziativa
decisa dalle associazioni insiemi ai partiti riuniti appositamente in un
comitato.
Finora sono state raccolte due milioni di firme, ma si pensa di arrivare a
raccoglierne almeno quattro milioni.

Numerose prigioni sono state convertite in nuove carceri di tipo F, di
totale isolamento. Il governo si e' recentemente occupato del sistema carcerario con una nuova legge che non migliora assolutamente la situazione.
Le condizioni di isolamento dei detenuti sono peggiorate: non possono
spedire ne' ricevere posta, passano mesi per poter avere un colloquio
telefonico con le famiglie, sono state limitate le visite...
In questo modo vogliono restringere gli spazi di contatto con il mondo
esterno.
La grande maggioranza dei detenuti politici sono curdi: in passato erano un numero di 10-12 mila, oggi sono all'incirca 2500, considerando solamente quei detenuti condannati a lunghe pene detentive.
C'e' da dire che purtroppo, a differenza del recente passato, l'impegno
dell'Europa sta' scemando anche su questo versante.
Tuhad Der non ha grandi possibilita', resta comunque l'unica associazione in Turchia che si occupa del reinserimento dei detenuti.
Ma il problema e' enorme: basti pensare che solo lo scorso anno sono stati arrestati 2000 guerriglieri !
Le cose pratiche che riescono a fare sono gli aiuti dal punto di vista sanitario, per la salute delle persone e un loro reinserimento in una
comunita'.
Ci chiedono un aiuto per organizzare al Social Forum europeo di Atene, che si terra' tra il 4 e il 7 maggio, un workshop sui detenuti politici in Turchia, quella Turchia prossima all'entrata nella UE.

19.03.2006: INCONTRO CON LE MADRI PER LA PACE DI DIYARBAKIR

Durante l'incontro abbiamo discusso principalmente dei recenti arresti di 24 madri avvenuti il 22 febbraio 2006 a seguito di una manfestazione di protesta che ha avuto luogo a Diyarbakir. Le madri per la pace si erano
incatenate ed erano scese a manifestare pacificamente in una delle strade
principali di diyarbakir chiedendo la fine del conflitto nell'area e la
sospensione dell'isolamento per Ocalan.
La polizia e' intervenuta e le ha arrestate adducendo il motivo che
interrompevano la circolazione stradale.
Tra le arrestate ci sono donne anche molto anziane, di 60 e 70 anni.La più anziana ne ha 78. Tutte le donne arrestate sono tuttora in carcere. Tra le incarcerate vi sono anche due madri in affido alla associazione di
Alessandria: Remizye Ates e Lutfiye Zengin. Nei giorni successivi
all'arresto sono avvenute proteste molto forti per le liberazione delle
madri e alcune centinaia di persone si sono autodenunciate chiedendo di
essere a loro volta arrestate per solidarieta' con le madri.Oggi le
iniziative sono contenute perche' non si vogliono offrire prestesti alla
polizia per vietare il newroz. Anche le madri sono ora impegnate nella
preparazione del newroz.In tale occasione cercheranno di attirare
l'attenzione dei media e delle delegazioni internazionali sulla questione
delle donne arrestate. Il 31 marzo si terra' l'udienza in tribunale per le
24 madri che aranno asistite da un collegio di difea di 42 avvocati.Quel
giorno si terra' anche una grande manifestazione a diyarbakir a loro
sostegno e per questo si invitano sin d'ora parlamentari e rappresenbtanti della societa' civile europea a portare il loro sostegno.
Sul newroz ci hanno riferito una fatto nuovo e assolutamente inedito:il
governo avrebbe deciso, a seguito di una riunione del comitato di sicurezza
tenutasi recentemente proprio a diyarbakir, di portare un milione di
bandiere turche in citta'e che la polizia distribuira' all'ingreso del
newroz a tutti coloro che si presentano per poter accedere alla festa.
Vogliono cioe' che al newroz di diyarbakir siano presenti solo bandiere
turche. Gia' da ora abbiamo potuto vedere che la citta' e' stata riempita di
enormi bandiere turche su molti palazzi. Inutile dire che nessuna delle
persone con cui abbiamo parlato ha intenzione di accettare tale imposizione.

Reportage a cura della nostra delegazione nel Kurdistan turco