lunedì 15 agosto 2005

INCONTRO CON EGITIM SEN e STHAY DER


Siirt, 3 agosto 2005

Incontro, nel pomeriggio, nella sede di Egitim-Sen, con un gruppo di insegnanti appartenenti a tale sindacato. Si tratta di un’organizzazione sindacale presente in 91 città della Turchia, i cui membri sono sia turchi che kurdi. È l’organizzazione sindacale con la più alta presenza di donne. Attualmente il sindacato è in attesa dell’esito del ricorso presentato alla Corte Europea per i Diritti Umani, relativo alla propria clausola statutaria che prevedeva l’insegnamento in lingua madre, già fatta oggetto di due processi in Turchia, conclusisi con la sottoposizione al sindacato di una scelta alternativa: cancellazione della clausola dallo statuto o chiusura del sindacato.
Gli insegnanti espongono la loro drammatica situazione: sono posti di fronte a difficoltà di apprendimento da parte dei bambini e dei ragazzi giunti in città dai villaggi come profughi: la dispersione scolastica è elevatissima tra loro, circa del 40%. Fanno un esempio: a Siirt l’80% delle bambine sono iscritte a scuola, ma ben presto la abbandonano oppure non la frequentano realmente. Solo le famiglie iscritte nei registri comunali hanno diritto al servizio scolastico; verso quelle prive di documenti – che sono numerose – le istituzioni non hanno alcun obbligo al riguardo. Sono attuati, come un po’ in tutta la Turchia, doppi o anche tripli turni di lezione, che costringono i bambini a orari scolastici disumani. Gli insegnanti parlano di trasferimenti punitivi attuati nei loro confronti e di tagli consistenti al loro stipendio, qualora superino le limitazioni stabilite dalle autorità. Si è verificato un fenomeno di massiccia sostituzione di direttori scolastici islamici a quelli di orientamento laico, al fine di rendere le scuole più “obbedienti”. Inoltre lo stato sta favorendo l’apertura di scuole private islamiche.
Il progetto presentato in precedenza riguardava un’attività di doposcuola in favore di questi bambini e ragazzi, che sarà avviato alla ripresa delle attività scolastiche: è prevista la partecipazione di 120 bambini, con laboratori linguistici, musicali, corsi di computer. È prevista la corrispondenza con scuole europee che intendano attuare un gemellaggio con il progetto. Attualmente i soldi inviati da Alessandria (1000 euro) coprono solo le spese iniziali, ma per l’intero progetto è prevista una spesa di 8000 euro, poiché gli insegnanti lavoreranno gratuitamente nell’ambito del progetto, i costi sono unicamente relativi all’acquisto di materiali didattici.

4 agosto 2005 – Siirt

Nella sede di STHAY-DER, associazione che è rivolta ad alleviare le sofferenze delle famiglie dei detenuti o dei martiri, abbiamo incontrato molte donne coraggiose e fiere – sostenute a distanza da un progetto di “adozione” avviato dalla città di Alessandria –; le storie che narrano, in kurdo, sono tremende: mogli, sorelle, figlie, nipoti di uomini che o sono morti oppure scontano l’ergastolo in carcere in quanto guerriglieri. Queste donne cercano di sopravvivere, ma senza la carta verde per l’assistenza sanitaria risulta loro praticamente impossibile acquistare medicinali. Conservano intatta la loro fierezza, ma la loro salute è malandata, a causa delle sofferenze che hanno patito. Nel lasciarle, abbiamo promesso di estendere il progetto di sostegno.

GIULIA DE MARTINO