domenica 14 agosto 2005

CIZRE: IMPOSSIBILE VISITARE L'OSPEDALE


Verso il Kurdistan
Il pomeriggio del 2 agosto, a Cizre, la delegazione italiana partita lo scorso 28 luglio, ha incontrato il sindaco della citta Aydın Budak appartenente al partito democratico filokurdo DEHAP. Il sindaco ha esposto i problemi di Cizre, un centro di circa 110.000 abitanti con un forte tasso di povertà dovuto al massıccio arrivo di sfollati kurdi cacciati, negli anni passati, dai loro villaggi per opera dell'esercito turco. Molti sono i bambini che, pur iscritti a scuola, passano la giornata in strada.
La malnutrizione ınfantile è molto diffusa, con tutte le malattie correlate, dal rachitismo alla dissenteria; mancano inoltre molti dei farmaci essenziali. La municipalità, pur avendo realizzato importanti progetti come la rete fognaria o la pavimentazione stradale dove prima c'erano fango e fogne a cielo aperto, ha grosse difficolta a sostenere l'emergenza sanitaria, dal momento che i fondi forniti dal Governo Turco sono insufficienti.
Su queste basi si era deciso di dare vita a un progetto di cooperazione sanitaria e, per questo, il sindaco ha deciso di accompagnare alcuni membri della delegazione in una visita all'ospedale e all'ambulatorio comunale. La visita non ha pero potuto avere luogo, a causa del divieto posto dalle forze di polizia. Ne parla Alberto Moriggia, medico della delegazione.

" All ospedale ci sıamo recati in sette: io, il sindaco, la nostra interprete e altri quattro membri della delegazione. Appena arrivati all'accettazione il sindaco ha chiesto a uno dei medici di poter visitare l'ospedale. Questi ci ha risposto che non avevamo l'autorizzazione del prefetto. Abbiamo provato a inoltrarla ma ce l'hanno negata sia per l'ospedale che per qualsiasi ambulatorio dopo che un poliziotto aveva provveduto a prendere da parte il sindaco senza permettere alla nostra interprete di ascoltare quanto stavano dicendo. Siamo comunque andati all'ambulatorio, dove, inizialmente, non sembrava ci fossero problemi; abbiamo scattato qualche foto all'esterno, quando la nostra interprete, che era entrata dentro, ci ha detto di smettere perche c'erano agenti della sicurezza che ci aspettavano. Una volta entrati nell ambulatorio abbiamo incontrato quattro persone: un'ostetrica, un'infermiera, una segretaria piu un altra persona che non si è presentata e ci ascoltava restando seduta. Alle nostre domande sul funzionamento dell'ambulatorio, l'ostetrica ci ha spiegato che il personale si limita a fare iniezioni, vaccinazioni e piccoli bendaggi, ma non può prescrivere medicinali, dal momento che non c'e un medico assegnato; possono fornire medicinali solo se il paziente è gia munito di una ricetta medica. L'ambulatorio assiste metà della popolazione di una città di cırca 110.000 abitanti ed è evidente quanto la struttura abbia bisogno di essere potenziata. Mentre l'ostetrica ci dava queste informazioni, l'uomo che ascoltava seduto le ha rivolto bruscamente la parola. La nostra interprete ci ha detto che era un poliziotto in borghese che affermava che il personale dell'ambulatorio non aveva il permesso di darci quel tipo di informazioni, altrimenti avrebbe avuto deı problemi. A quel punto non restava altro che uscire e anche ıl sindaco si mostrava decisamente preoccupato. Dovevamo raggiungere il resto della delegazione, che stava svolgendo un incontro con il centro culturale kurdo Mem u Zın. Prima ancora di partire con il pullmino messo a disposizione dal sindaco, due poliziotti in borghese, tra cui quello che era dentro l'ambulatorio, sono saliti su una macchina bianca e ci hanno preceduto per tutto il tragitto. Una volta giunti alla sede del centro culturale la macchina bianca ha continuato ad aspettare fınche il sindaco non se ne è andato."

Un'altra dimostrazione del livello di democrazia della Turchia, un paese che aspira a entrare nell'Unione Europea, nel quale un sindaco democraticamente eletto, che intende mostrare un ospedale e migliorare le condizioni della sua città, viene intimidito e pedinato dalla polizia.

Emiliano Bottacco