In allegato il testo dell'interrogazione parlamentare depositata dall'on Boldrini e pubblicata sul sito della Camera il 23 giugno 2025 che ti chiedo di pubblicare sul nostro sito.
Anche Rete Kurdistan e Uiki non hanno pubblicato nulla e non so spiegarmi il perchè!
Come saprai, si tratta di un fatto estremamente grave di violazione dei diritti umani che non può essere assolutamente sottaciuto.
A fronte di una mia sollecitazione in tal senso all'on. Boldrini, mi hanno scritto che: "sono in attesa che il governo si decida a rispondere. L'on. Boldrini ha già sollecitato il governo in tal senso".
Faccio notare che sono passati quasi due mesi dalla pubblicazione dell'interrogazione sul sito della Camera e tre mesi dai gravi fatti accaduti.
Inoltre, abbiamo chiesto in data 28 maggio un incontro via mail, seguito da una raccomandata espresso, con l'Ambasciata irachena in Italia e non abbiamo ricevuto, a tutt'oggi, nessuna risposta.
A questo proposito, abbiamo pure interessato due parlamentari di AVS (gli onorevoli Manfredi e Tito Magni) affinchè concordino un incontro con l'Ambasciata irachena in Italia, ma a tutt'oggi non abbiamo novità di sorta. Tra un po' il Parlamento chiude e il tutto verrà forse rinviato a dopo le ferie. Attendiamo fiduciosi!
Un caro saluto
Antonio Olivieri co-presidente dell'Associazione Verso il Kurdistan Odv
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Interrogazione a risposta in Commissiono
Al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Per sapere, premesso che :
l’Associazione “Verso il Kurdistan Odv” , impegnata da tempo per la solidarietà con la popolazione ezida vittima nel 2014 di un genocidio da parte dell’Isis, aveva da tempo programmato un viaggio in Iraq dal 17 al 30 maggio 2025 per incontrare gli esponenti dell’Amministrazione Autonoma di Shengal, per visitare il Campo rifugiati di Maxmur, per il quale l’Associazione ha finanziato negli anni scorsi la costruzione di un presidio sanitario e l’acquisto di un’ambulanza, per monitorare lo stato di avanzamento dei lavori per la costruzione dell’ospedale di Duhla, anch’esso finanziato dall’Associazione;
tutti i componenti la delegazione avevano passaporti con visto rilasciato dall’ambasciata irachena in Italia e timbro apposto dalla polizia all’arrivo all’aeroporto di Baghdad che autorizzava a viaggiare per l’intero paese;
nel pomeriggio del 25 maggio, per raggiungere il presidio sanitario di Serdest la delegazione si è divisa in due gruppi : quattro persone su un pick-up e sette persone su un pullmino alla cui guida c’era un autista designato dall’Amministrazione Autonoma;
al primo check point il pick-up è passato senza problemi mentre le sette persone del pullmino sono state sequestrate dall’intelligence irachena,
incarcerate per una notte a Mosul, più volte e per ore sottoposte a interrogatori in diverse caserme, privati di cellulari e block- notes e accusati di “sostegno al terrorismo” ;
anche gli altri componenti la delegazione sono stati presi in consegna dai militari e trattenuti per una notte a Mosul ma, rimanendo in possesso dei telefoni cellulari, sono riusciti a contattare l’Ambasciata italiana a Baghdad e il Ministero degli Affari Esteri;
se il governo è al corrente dei fatti sopra esposti e se non ritenga di rappresentare alle autorità irachene il doveroso disappunto per aver interrotto in maniera del tutto immotivata le attività di una missione umanitaria che si stava svolgendo con tutti i requisiti formali e legali necessari.
Laura Boldrini