giovedì 28 marzo 2019

Comunicato Stampa - Prima fermati e poi espulsi dalla Turchia!

Sono stati fermati al confine tra Iraq e Turchia i nostri due compagni, Paolo Zammori e Alfonso Augugliaro, mentre, in autobus, erano diretti ad Amed (Diyarbakir) per partecipare in qualità di osservatori internazionali alle prossime elezioni amministrative del 31 marzo.

Con il pretesto di essere appartenenti all'Associazione Verso il Kurdistan e di aver partecipato al Newroz, sono stati fatti scendere dal pulman che è subito ripartito e portati nella caserma di polizia di frontiera turca, dove è stato loro notificato l'ordine di espulsione.

Oggi, i compagni, dopo aver chiesto l'intervento dell'Unità di crisi della Farnesina, incontreranno il console italiano ad Erbil e terranno una conferenza stampa per spiegare l'intera vicenda che assume contorni inquietanti soprattutto alla vigilia del voto amministrativo e la prossima partenza delle delegazioni di osservatori internazionali per le elezioni.

Niente di nuovo nella Turchia del regime fascista di Erdogan che vuole entrare in Europa, mentre espelle gli europei… !

Il Paese si sta trasformando in un'immensa prigione a cielo aperto, con migliaia di detenuti politici, molti in sciopero della fame, come unica forma di lotta possibile nelle carceri - e due di essi sono già morti - condizioni terribili di detenzione, arresti di massa (solo ad Amed, in occasione del Newroz, sono state arrestate 110 persone, tra le quali molti minori), mentre intere città e villaggi kurdi sono stati distrutti dall'esercito di Ankara e i loro abitanti deportati, profughi nella loro terra: e tutto questo avviene nel silenzio tombale dell'Europa che finanzia Erdogan con 6 miliardi di euro per tenersi i profughi siriani!

Siamo rimasti noi, sono i popoli che devono denunciare il regime fascista in Turchia, aumentare le iniziative e i progetti di solidarietà e di cooperazione con i kurdi e con i democratici turchi colpiti dalla repressione, avviare concretamente le campagne di boicottaggio, far crescere la pressione nei confronti degli Stati europei affinché rompano le relazioni diplomatiche con il governo di Ankara.

Alessandria, lì 25 Marzo 2019