sabato 9 gennaio 2021

In ricordo del 9 Gennailo 2013 a Parigi

La Vita di Sakine Cansiz - "Realizzare Utopie Qui ed Ora"

Il 9 gennaio è la ricorrenza del barbaro assassinio di Sakine Cansız (Sara), Leyla Şaylemez (Ronahî) e Fidan Doğan (Rojbîn) nel 2013 a Parigi da parte di un killer legato ai servizi segreti turchi, pubblichiamo da Komun-Academy.com una ricostruzione del percorso umano e militante di Sara, e del suo ruolo negli anni nella lotta e nell'organizzazione del Movimento di Liberazione del Kurdistan e delle Donne Curde. 

Il ricordo di Sakine, Leyla e Fidan caratterizzerà la manifestazione di domani, Sabato 11 gennaio a Bologna, convocata per riattivare percorsi di sensibilizzazione e solidarietà internazionale in un contesto di guerra regionale strisciante in Medio Oriente ed aggressione permanente all'esperienza della Rivoluzione del Rojava da parte della Turchia di Erdogan.

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“Il nostro approccio al socialismo non è mai stato molto utopico. Per noi, non è mai stato qualcosa di veramente lontano. Piuttosto, abbiamo provato a vedere come potere concretamente realizzare socialismo, libertà ed uguaglianza. In che modo potevamo partire almeno da noi stessi per realizzare questi principi nelle nostre stesse vite? Abbiamo sempre avuto speranze ed utopie, che non volevamo proiettare sulle generazioni future. Piuttosto, abbiamo iniziato a realizzare le nostre utopie e speranze, qui ed ora."

Sakine Cansız

La mattina del 10 gennaio 2013 milioni di curdi si svegliarono con le terribili notizie dell'assassinio di Sakine Cansız (Sara), Leyla Şaylemez (Ronahî) e Fidan Doğan (Rojbîn) nel Centro di Informazione del Kurdistan di Rue La Fayette 147, in centro a Parigi. Immediatamente, decine di migliaia di persone da tutta Europa, i curdi ed i loro amici, presero d'assalto la scena del delitto per esprimere la propria rabbia e collera. Tre giorni dopo, centinaia di migliaia di persone di diverse culture e nazionalità si riversarono nelle strade di Parigi, in protesta contro quest'atto codardo di assassinio politico.

Sakine Cansız era una dei co-fondatori del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) ed una figura guida del movimento delle donne curde. Era stata una delle poche rivoluzionarie a divenire leggenda nel corso della propria vita, grazie in particolare al suo ruolo storico nella resistenza della prigione di Diyarbakir nei primi anni del PKK. Fidan Doğan era una rappresentante del Congresso Nazionale Curdo (KNK) in Francia. Ella perorava la causa politica del popolo curdo negli incontri internazionali e nelle istituzioni come il Parlamento Europeo. Leyla Şaylemez era una giovane attivista del Movimento Giovanile Curdo e del Movimento delle Donne Curde. L'assassinio è sopraggiunto in un momento di pienezza della promessa di pace e libertà, pochi giorni dopo la visita di una delegazione politica ad Abdullah Öcalan sull'isola prigione di Imrali.

Tuttavia, ciò di cui gli efferati assassini non si sono resi conto è che i semi piantati dallo spirito di Sakine Cansız e delle sue compagne sarebbero divenuti fiori, alberi e foreste negli anni successivi, nella rivoluzione del Rojava, nella solidarietà delle lotte delle donne del Medio Oriente, nella liberazione globale nel fare delle donne…

Ella credeva che sarebbe stato possibile per le donne in Kurdistan ricreare sé stesse e la propria storia unendosi alla lotta militante del PKK. Ella descrisse la lotta per la libertà nel seguente modo:

“Questo movimento si rivolge all'essenza dell'essere umani. In tutti i nostri dibattiti, la nostra formazione ed i nostri discorsi, l'umanità ed i valori umani sono il punto di partenza. Stiamo discutendo lo sviluppo degli umani e della società, e le fasi storiche ed i valori dell'umanità. Le donne che volevano comprendere queste tematiche si identificavano con il movimento di liberazione. Proprio all'inizio della lotta per il Kurdistan e della lotta politica, il coinvolgimento delle donne in questo processo rivoluzionario era molto difficile. Eppure ce l'abbiamo fatta, ed abbiamo conseguito il potere di modellare il nostro movimento.”

Nella rivoluzione del Rojava, le azioni di liberazione delle donne rendono omaggio a Sakine Cansız ed alle sue compagne. La lotta iniziata da un piccolo gruppo di giovani ha ora raggiunto una fase in cui la sua filosofia e prassi vengono discusse dai rivoluzionari dal Brasile all'India. Le donne, che hanno liberato il mondo dai fascisti stupratori dell'ISIS, lo hanno fatto assumendosi nomi di battaglia quali Sara, Rojbîn, Ronahî. Oggi nuove generazioni di ragazze e ragazzi curdi vengono allevate per avere caratteristiche simili a Sara.

Come spesso afferma il movimento delle donne: “

Possono tagliare i nostri fiori, ma non possono fermare la primavera!”

Mai dimenticare - mai perdonare!

NO AL FEMINICIDIO !!

LA DONNA E VITA!!

Associazione Verso il Kurdistan

L'articolo intero, di Infoaut, è disponibile in sede.

L'autobiografia di Sakine Cansiz è acquistabile ed è nell'elenco dei libri pubblicato in precedenza.