venerdì 9 ottobre 2015

INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DEL KNK – CONGRESSO NAZIONALE DEL KURDISTAN: FERHAT DOSKI E KAWA SEXMIUS – HAWLER 29 SETTEMBRE 2015


I due responsabili ci riferiscono che il KNK è stato fondato nel 1999 in Europa, vista l’impossibilità di costituirlo in Medio Oriente.

In questi giorni, il KNK è impegnato nel  proprio congresso che si tiene in Europa, ove, tra l’altro, si è deciso di spostare la sede centrale dall’Europa,  aprendo così nuove sedi in Rojava e a Diyarbakir e, successivamente,in tutte e quattro le parti del Kurdistan.

Il proposta del Congresso è quella di unire in un’unica nazione (non stato-nazione!) sia i kurdi che le altre popolazioni presenti nell’area.

Mentre ci sono buoni contatti con tutte le popolazioni, esistono difficoltà di rapporti con i rispettivi governi.

“La nostra missione – ci dice Ferhat Doski – è quella di costruire una rete di tutte le associazioni del
territorio, al fine di eliminare le discriminazioni che ci sono. Vogliamo eliminare questi confini per vivere in pace con tutte le etnie; infatti, non riconosciamo, come KNK, i confini creati a suo tempo dalle potenze colonialiste, ma ci interessa che i popoli dialoghino e vivano in pace tra di loro. Il Knk si rapporta con tutti i partiti, sia kurdi che arabi, che turcomanni, ezidi o assiri. Siamo contro l’individualismo e cerchiamo di risolvere i problemi e le diverse visioni che oggi ci sono fra tutte queste forze politiche. Non siamo un partito, ma vogliamo essere un punto di riferimento per tutte queste forze. Quando parliamo di eliminare i confini non intendiamo i confini fisici, tra gli stati, ma confini di separazione dei popoli. Vogliamo cancellare la mentalità che questi confini hanno creato. Come parliamo della convivenza tra etnie diverse, così parliamo di convivenza tra le diverse religioni. Questa fratellanza vorremmo poi estenderla ad altri territori”.

Si passa poi a parlare della guerra in atto e dei diversi punti di vista da parte dei vari partiti. Il compito del KNK è quello di far capire come questa guerra sia anche usata per dividere le forze politiche ed evitare un loro sentire comune. La guerra contro i kurdi, da parte di Erdogan e dell’ISIS, con diversi strumenti, è, difatti, una guerra contro il con federalismo democratico, è una guerra tra un’ideologia capitalista e reazionaria ed un’ideologia  che cerca d’introdurre una nuova via democratica.