giovedì 19 gennaio 2012









Ringraziamenti sinceri


Abbiamo attraversato una città apparentemente integra. Poi lo sguardo si è fatto più attento e abbiamo potuto verificare che la maggior parte dei palazzi e delle case erano gravemente lesionati. E poi… poca gente per la strada: i nostri ricordi erano fermi a strade piene di uomini e di donne, e di colori. Oggi, al contrario, poche persone in giro nel freddo intenso che sembra fermare la città e la sua vita nel dolore di quella tragedia. Come altrimenti definire un terremoto che ha ucciso 650 persone e ne ha ferite oltre 6.000? Come poter immaginare la vita e la resistenza di questo popolo nelle tende con una temperatura che resta per tutto il giorno sotto lo zero?



Ancora una volta, però, ad aprirci il cuore e la mente è stata la forza e la solidarietà di questo popolo che non si arrende: sotto le tende, un centro di cottura che distribuisce 30.000 pasti al giorno, lavanderie, centri di primo soccorso, centri per bambini e le loro allegrie. Il tutto con la solidarietà e l’aiuto degli altri comuni amici, mentre lo “Stato” non collabora, in nessun modo, con l’istituzione locale.


Ci sono rimaste negli occhi e nel cuore le immagini di quei giovani medici ed infermiere che gestiscono i centri sanitari sotto le tende, con il sorriso e l’entusiasmo che solo la solidarietà vera e consapevole può dare. Ci sono rimasti nel cuore e nella mente i sorrisi e l’allegria festosa dei tanti bambini che non perdono la voglia di giocare, di gridare, di ridere, nonostante il freddo e il destino. E la gentilezza di quegli uomini e di quelle donne orgogliose che ci hanno riscaldati con ripetuti cay caldi e profumati.

A loro, e nelle mani dei loro rappresentanti, abbiamo lasciato le valigie di vestiario raccolto e la somma messa insieme dall’attenzione e solidarietà che voi avete voluto affermare. Non ci siamo sentiti “benefattori” solidali, ma amici sinceri di una resistenza che non si piega, né al destino, né ad un regime.

Per tutto questo, a voi, va il nostro ringraziamento. Racconta infatti, un’antica leggenda degli indiani d’America, che esiste, da sempre, il “popolo degli uomini”. E’ il popolo che non si arrende né al fato, né alla prepotenza. Ecco, grazie alla vostra generosità, per un attimo e, con emozione, ci siamo sentiti parte di quel “popolo degli uomini”.

Grazie, sinceramente,

Associazione onlus
Verso il Kurdistan