Conferenza stampa della Comunità kurda di Venezia
Da molti anni, in Turchia e in Europa, è in atto un tentativo di criminalizzazione di un intero popolo, quello kurdo, che nel silenzio e nell´indifferenza della Comunità Internazionale, sta subendo un processo di annientamento.
Annientamento che in Turchia, solo negli ultimi 25 anni, con la scusa della lotta al terrorismo, ha portato alla distruzione di oltre 4500 villaggi e alla deportazione forzata di quasi 5 milioni di profughi interni.
Ha portato ad una normativa, in palese violazione della Convenzione europea per i diritti dell’infanzia, firmata anche dalla Turchia, che permette la detenzione di minori con condanne anche fino a 20 anni di prigione, soltanto per aver partecipato a delle manifestazione di piazza o per aver diffuso materiale di propaganda non autorizzato.
Ha portato alla sistematica violazione di ogni diritto culturale e linguistico del popolo kurdo ed alla chiusura di ogni sua articolazione democratica: come nel caso del Partito della società democratica (DTP), vincitore delle ultime elezioni amministrative del marzo 2009 e messo al bando nel dicembre dello scorso anno.
Ha portato, e sta portando, all’arresto di oltre 1500 (!) tra sindaci, amministratori locali, sindacalisti, giornalisti e esponenti della società civile: tutti accusati di avere collusioni col presunto terrorismo kurdo.
In Europa ed in Italia, come nell’operazione di polizia del 26 Febbraio, la repressione verso le comunità kurde si esplicita in ondate di arresti di persone, di esuli politici kurdi colpevoli, visto il mancato ritrovato di qualsiasi oggetto atto ad offendere, esclusivamente di incontrarsi per discutere della questione kurda in Turchia e di organizzare una resistenza democratica, fatta di impegno politico e promozione di eventi culturali.
I protagonisti di questo fermento politico e di questa passione sociale sono soprattutto i giovani e le donne, non certo perché siano dei soggetti deboli ma perché sono quelli che, a causa della loro condizione di genere o situazione sociale, sentono più forte la frustrazione per la negazione di diritti e libertà che dovrebbero essere garantite ad ogni individuo ed a tutti i popoli.
Le Comunità kurda italiana è composta da persone laboriose che hanno sofferto la privazione dell’identità e la negazione del futuro e che sono in Italia per guadagnarsi, col lavoro, ciò che in Patria è stato loro negato.
La Comunità kurda italiana invita la stampa italiana ad una Conferenza stampa contro l’omologazione dell’informazione, per offrire il punto di vista delle vittime del terrorismo di Stato, delle vittime della repressione e del genocidio:
Sabato 6 Marzo 2010
Venezia - Campo San Geremia (davanti al Palazzo della RAI)
dalle ore 15:00 alle ore 18:00
Conferenza Stampa della Comunità kurda in Provincia di Grosseto
Grosseto, sabato 6 marzo 2010, ore 11,30
Circoscrizione di Barbanella, via De Amicis 1
Inoltre, è previsto per sabato prossimo, 13 marzo 2010, un sit-in di protesta di fronte al Consolato belga di Firenze, ulteriori informazioni a seguire.
Annientamento che in Turchia, solo negli ultimi 25 anni, con la scusa della lotta al terrorismo, ha portato alla distruzione di oltre 4500 villaggi e alla deportazione forzata di quasi 5 milioni di profughi interni.
Ha portato ad una normativa, in palese violazione della Convenzione europea per i diritti dell’infanzia, firmata anche dalla Turchia, che permette la detenzione di minori con condanne anche fino a 20 anni di prigione, soltanto per aver partecipato a delle manifestazione di piazza o per aver diffuso materiale di propaganda non autorizzato.
Ha portato alla sistematica violazione di ogni diritto culturale e linguistico del popolo kurdo ed alla chiusura di ogni sua articolazione democratica: come nel caso del Partito della società democratica (DTP), vincitore delle ultime elezioni amministrative del marzo 2009 e messo al bando nel dicembre dello scorso anno.
Ha portato, e sta portando, all’arresto di oltre 1500 (!) tra sindaci, amministratori locali, sindacalisti, giornalisti e esponenti della società civile: tutti accusati di avere collusioni col presunto terrorismo kurdo.
In Europa ed in Italia, come nell’operazione di polizia del 26 Febbraio, la repressione verso le comunità kurde si esplicita in ondate di arresti di persone, di esuli politici kurdi colpevoli, visto il mancato ritrovato di qualsiasi oggetto atto ad offendere, esclusivamente di incontrarsi per discutere della questione kurda in Turchia e di organizzare una resistenza democratica, fatta di impegno politico e promozione di eventi culturali.
I protagonisti di questo fermento politico e di questa passione sociale sono soprattutto i giovani e le donne, non certo perché siano dei soggetti deboli ma perché sono quelli che, a causa della loro condizione di genere o situazione sociale, sentono più forte la frustrazione per la negazione di diritti e libertà che dovrebbero essere garantite ad ogni individuo ed a tutti i popoli.
Le Comunità kurda italiana è composta da persone laboriose che hanno sofferto la privazione dell’identità e la negazione del futuro e che sono in Italia per guadagnarsi, col lavoro, ciò che in Patria è stato loro negato.
La Comunità kurda italiana invita la stampa italiana ad una Conferenza stampa contro l’omologazione dell’informazione, per offrire il punto di vista delle vittime del terrorismo di Stato, delle vittime della repressione e del genocidio:
Sabato 6 Marzo 2010
Venezia - Campo San Geremia (davanti al Palazzo della RAI)
dalle ore 15:00 alle ore 18:00
Conferenza Stampa della Comunità kurda in Provincia di Grosseto
Grosseto, sabato 6 marzo 2010, ore 11,30
Circoscrizione di Barbanella, via De Amicis 1
Inoltre, è previsto per sabato prossimo, 13 marzo 2010, un sit-in di protesta di fronte al Consolato belga di Firenze, ulteriori informazioni a seguire.