mercoledì 3 marzo 2010

C O M U N I C A T O S T A M P A

E’ di pochi giorni fa la notizia che sarebbe stato smantellato in Toscana un campo di addestramento del PKK, a cui sarebbero seguiti arresti di kurdi e anche di un italiano!
Fin qui le stringate informazioni circolate sugli organi di stampa.
L’unica cosa certa che, in realtà, si sta smantellando in questo Paese è quel poco di democrazia e di “Stato di diritto” che finora l’Italia ha conosciuto.

Il normale associazionismo politico, culturale ed ideologico viene definito “indottrinamento” (questo è il termine usato nell’accusa in questione), e le simpatie dei kurdi immigrati in Italia per i loro compagni partigiani sui monti Kandil - ovvero padri, fratelli e sorelle, amici, insomma un intero popolo - viene contraffatto come “addestramento alla guerriglia”, senza alcun ritegno di fronte al ridicolo di cui ci si copre (i kurdi che vogliono addestrarsi alla guerriglia vanno sui monti Kandil dell’Irak, non certo nelle periferie urbane italiane), e soprattutto, senza nessuna “prova”.

La logica repressiva che sottende questa operazione è assai chiara, ed assai simile a molte delle operazioni repressive che vengono usate in Turchia e consiste in questo semplice ragionamento: siccome è una “bufala”, si concluderà in una bolla di sapone, ma nel frattempo:

1.molte delle vittime di questa montatura saranno private per molto tempo della loro libertà;
2.altre vittime sono state espulse o saranno espulse dall’Italia, rischiando anche il rimpatrio forzato in Turchia, dove è facile immaginare la loro sorte;
3.attraverso i mass-media, si infanga la reputazione dei kurdi, assimilandoli ai terroristi di varia estrazione.

Il nodo centrale, per quanto ci riguarda in quanto italiani ed europei, è anche la errata decisione europea, su pressione turca, ma soprattutto americana, di includere il Pkk nella lista delle organizzazioni terroriste; fino a pochi anni fa, il Pkk non era nella lista europea ed anche oggi importanti voci istituzionali si levano in varie parti d’Europa e negli stessi organi dirigenti dell’Unione Europea, nonché nel Consiglio d’Europa, per richiedere di togliere il Pkk da tale lista nera.

Attendiamo gli sviluppi di questa “grande” operazione, chiedendo a tutti quanti – associazioni, sinistra italiana, democratici garantisti – di battere un colpo se ci sono!

Alessandria, li’ 2 marzo 2010 Associazione onlus “Verso il Kurdistan”

Per maggiori informazioni su questa recente montatura:
www.newroz2009.blogspot.com