martedì 2 maggio 2006

NON RESTIAMO IN SILENZIO: REAGIAMO CONTRO LA GUERRA NEI CONFRONTI DEL KURDISTAN

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28-04-06
NON RESTIAMO IN SILENZIO: REAGIAMO CONTRO LA GUERRA NEI CONFRONTI DEL KURDISTAN
Le operazioni militari si susseguono in Kurdistan e l´esercito turco ha, del resto, esteso le divisioni blindate nel Kurdistan meridionale, sulle frontiere irachene e iraniane. 250.000 soldati sono stati collocati nelle regioni di Yüksekova, Semdinli, Cukurca e Sirnak in vista di un intervento militare. Il quartier generale delle forze terrestri è stato, secondo informazioni vicine ai centri militari, trasferito da Ankara alla regione di Gabar - Sirnak, in modo tale da trovarsi più vicino alle operazioni.Lo Stato Maggiore avrebbe dichiarato, dopo la stampa turca, che l´Iran, la Siria e gli Stati del fronte anti-kurdo, avrebbero deciso di dare il loro sostegno all´esercito turco. Le forze militari iraniane da una settimana non sospendono i bombardamenti diretti ai campi delle forze popolari kurde (HPG). Queste operazioni congiunte turco-iraniane, in offensiva ai governi attuali dell'Irak e del Kurdistan meridionale, mirano a sterminare le forze popolari di difesa che lottano per la libertà del Kurdistan (HPG).Il procuratore di Van, Ferhat Sarikaya, è stato di recente radiato per aver dichiarato, nell´ambito della sua inchiesta, che gli attentati di Semdinli contro dei civili, sono stati eseguiti dall´esercito terrestre turco e dalla polizia e che la responsabilità ricade sul comando militare. La Turchia è l´unico Paese dove un procuratore può essere radiato al di fuori del quadro dell´inchiesta di cui è accusato, atto che mostra che la giustizia è strumentalizzata dall´esercito che dal canto suo rimane un tabù in un regime militarizzato.Lo stato turco ha causato la morte di 15 persone di cui 3 bambini dopo le celebrazioni del Newroz, la festa nazionale del popolo kurdo. Dopo la repressione che n´è seguita, centinaia di persone sono state ferite e torturate, tra cui 80 sono tuttora guardate a vista.La nuova legge del terrore, votata a richiesta dall´esercito, limita il diritto d´espressione e di manifestazione, come quello della libertà di stampa e di associazione. Allo stesso modo, questa legge annulla alcune riforme che erano sorte nella prospettiva dell´adesione della Turchia all´Unione Europea, mostrando come la Turchia non ha rinunciato alla sua politica di negazione che mira all´annientamento della Questione Kurda.La Turchia - il governo e il suo esercito - si è alleata agli stati iraniano e siriano per realizzare la guerra globale al popolo kurdo che lotta per la libertà. Questa guerra condotta senza rispetto dei principi, di una parte disuguale, sarà devastatrice e porterà il caos.E´ di tutti la responsabilità di dire « NO » a questa guerra che la Turchia vuole condurre contro il popolo kurdo. Ci appelliamo all´Unione Europea, al Consiglio d´Europa, agli Stati Uniti, alle Nazioni Unite, alle ONG, all´opinione pubblica, pregandoli di non rimanere in silenzio di fronte agli attacchi diretti contro la pace e la democrazia.Congresso Nazionale del Kurdistan