Il 2011 sarà per il popolo kurdo in Turchia un anno molto importante, una grande occasione verso la soluzione politica della questione kurda, che ha già fatto molti passi in avanti, nonostante tutto ciò che si è verificato negli ultimi due anni. Infatti, dopo le elezioni amministrative del 2009, con la grande affermazione kurda tramite il Partito della Società Democratica (DTP, poi messo al bando) la reazione turca è stata di dura repressione. Sono migliaia i detenuti politici che affollano le carceri turche; a seguito delle dure persecuzioni del 2009 e 2010 almeno duemila intellettuali, difensori dei diritti umani, sindacalisti, militanti, amministratori e sindaci democraticamente eletti, sono imprigionati e sotto processo con accuse che violano la libertà di parola e di espressione del pensiero. I processi si stanno svolgendo in varie città della Turchia e a Diyarbakir, dove nell’ottobre scorso è iniziato quello a carico di 151 esponenti della resistenza civile (eletti delle amministrazioni locali, difensori dei diritti umani, militanti ed attivitsti). Eppure il popolo kurdo e il loro presidente Abdullah Ocalan (da quasi 12 anni detenuto nell’isola-carcere di Imrali) chiedono incessantemente pace, una soluzione politica e non militare, libertà di pensiero e di parola, la fine delle persecuzioni, il riconoscimento, mantenimento e sviluppo della loro identità. Un positivo dialogo si è avviato recentemente tra il leader kurdo e lo Stato, che accompagnandosi alle diverse iniziative politiche potrebbe portare finalmente a costruire la pace e la soluzione politica della questione.
Lo svolgimento delle prossime elezioni politiche, fissate per il 12 giugno 2011, sono un momento importantissimo e sarà fondamentale che avvengano senza brogli ed intimidazioni nei confornti della parte kurda già privata di un enorme numero di dirigenti e militanti, costretti nelle prigioni. Il risultato di queste elezioni sarà determinante per la politica turca nei confronti della soluzione della questione kurda. Se si affermassero i partiti guerrafondai turchi potrebbe invece spostarsi verso un nuovo intensificarsi della guerra vista come mezzo di eliminazione del problema. Per questo è obiettivo della classe dirigente turca indebolire e continuare a fiaccare la controparte kurda attraverso ogni forma di repressione in vista delle prossime elezioni.
Ogni 21 marzo, i kurdi festeggiano il Newroz. Per antica tradizione esso è il giorno della liberazione che nel tempo è diventata la festa dell’orgoglio identitario e l’occasione per milioni di persone di gridare le richieste di pace, democrazia, diritti e libertà. Ma la Repubblica di Turchia ha una Costituzione che nega e limita l’esistenza di altre culture, lingue e popoli, oltre quello turco e, nonostante i kurdi siano quasi un terzo della popolazione. Il Newroz è stato in passato duramente represso ed è ancora decisamente osteggiato. Quest’anno poi, in vista delle elezioni avrà un ruolo politico ancor più rilevante la presenza degli osservatori e la buona e pacifica riuscita delle celebrazioni. Che affiancate a un buon risultato elettorale e all’affermazione della parte kurda sarà un passo in avanti per il cambiamento della Costituzione e una forte autonomia amministrativa delle aree kurde, un successo per i popoli turco e kurdo a favore della pace e del futuro!
Quello che si profila davanti a noi in questi primi mesi del 2011 è un cammino verso l’affermazione kurda e la risoluzione politica del problema kurdo in Turchia. L’agenda internazionale dovrebbe farsene pienamente carico. Per tutte queste ragioni, la Rete Italiana di Solidarietà con il Popolo Kurdo, oltre ad assicurare una delegazione alla ripresa del processo di Diyarbakir, il 13 gennaio, sarà ancora presente ai festeggiamenti del Newroz 2011 e parteciperà alle delegazioni di osservatori europei per le elezioni politiche del 12 giugno.
Lanciamo con questo appello la mobilitazzione ed organizzazione, da ogni parte d’Italia della partecipazione alle delegazioni che dall’Italia parteciperanno al Newroz nelle diverse città kurde dal 17 al 23 marzo (date da confermare) e alle elezioni politiche nel mese di giugno (nelle fasi pre e post-elettorali).
La partecipazione alle delegazioni di solidarietà è una straordinaria occasione di conoscenza e di fratellanza, per promuovere i valori della democrazia e la libertà in Turchia e in tutto il mondo. Non lasciamoli soli! Costruiamo reti di solidarietà senza confini, per la pace, la giustizia, e la libertà dei popoli!
Per informazioni ed adesioni
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