Lettera aperta di Abdullah Demirbas, Azione urgente!
Sindaco della Municipalità di Sur (Diyarbakir) 30.12.2009- Egregia Signora/ Caro Signore prima di tutto vorrei rendervi partecipi dei miei problemi di salute che mi danno terribili problemi alle gambe. Soffro di trombosi venosa che deve essere costantemente controllata dal dottore. Qui in cella ciò è impossibile e questo potrebbe provocarmi dei problemi di salute irreparabili.
Come forse saprà sono state arrestato ed incarcerato con altri 23 membri del BDP, tra i quali 7 sindaci.
Lo Stato turco ha iniziato una nuova guerra contro il movimento kurdo politico civile nelle 11 province di Diyrabakir e nelle città vicine ad İstanbul ed İzmir.
Gli appartamenti di importanti esponenti del DTP (Il partito kurdo recentemente messo al bando dalla Corte costituzionale) sono stati violati dalle forze di polizia alla 5 del mattino ed oltre 60 membri del partito, tra i quali importanti sindaci ed il Presidente della associazione per i diritti umani sono stati arrestati.
Gli esponenti del Partito e i sindaci sono stati portati davanti alla Corte con le manette ai polsi. Tutti i mezzi di informazione hanno filmato queste scene vergognose.
Vorrei sottolineare che questi esponenti politici non hanno mai usato una arma e non sono mai stati coinvolti in atti di violenza. Tutto ciò che abbiamo tentato di fare è stato di cercare di risolvere la questione kurda con metodi democratici.
La giustizia turca ha accusato 23 esponenti pubblici kurdi, tra i quali 8 sindaci. Altre 100 persone sono state poste sotto accusa dalla Procura della Repubblica di Diyarbakir.
Nel marzo del 2009 sono stati arrestati ed incarcerati 54 esponenti del Partito. Non sono stati ancora portati davanti alla Corte di giustizia e non è stato ancora aperto un fascicolo sul loro caso.
Il governo rifiuta categoricamente il dialogo col movimento kurdo.
La questione kurda non potrà essere risolta senza riconoscere la volontà del popolo kurdo e senza aprire un dialogo con la controparte.
Credo che il governo turco si rifiuti di riconoscere la minoranza kurda come entità distinta.
L'Unione europea , nella quale la Turchia vorrebbe entrare, ha acclamato gli sforzi del Primo ministro Erdogan di mettere fine al conflitto con la sua così detta iniziativa democratica. Come potete vedere però il governo anziché proporre un dialogo con i kurdi mette in atto queste operazioni. Il governo turco non può piegare il popolo kurdo e la sua rappresentanza politica e così questa operazione si presenta con l'intento di piegare la libera volontà dei kurdi.
Come ho detto sopra sono in pessime condizioni di salute che mi costringono ad essere costantemente sotto controllo medico. Non posso stare in prigione in queste condizioni. Perfino la legge turca riconosce che per me è inopportuno stare in prigione ma nonostante ciò mi tengono in cella per motivi politici.
In conclusione vi prego di intraprendere le seguenti iniziative:
1.aspettiamo con ansia una vostra pronta reazione contro questi atti ingiusti
2.vi chiediamo di coordinare le vostre azioni di contrasto a ciò nell'arena internazionale con tutta la società civile e vi chiediamo di chiedere agli autori di questa situazione di rendere conto della nostra situazione
3.spero di potervi incontrare presto in futuro, in giorni nei quali saremo tutti nuovamente liberi
I miei rispetti
Come forse saprà sono state arrestato ed incarcerato con altri 23 membri del BDP, tra i quali 7 sindaci.
Lo Stato turco ha iniziato una nuova guerra contro il movimento kurdo politico civile nelle 11 province di Diyrabakir e nelle città vicine ad İstanbul ed İzmir.
Gli appartamenti di importanti esponenti del DTP (Il partito kurdo recentemente messo al bando dalla Corte costituzionale) sono stati violati dalle forze di polizia alla 5 del mattino ed oltre 60 membri del partito, tra i quali importanti sindaci ed il Presidente della associazione per i diritti umani sono stati arrestati.
Gli esponenti del Partito e i sindaci sono stati portati davanti alla Corte con le manette ai polsi. Tutti i mezzi di informazione hanno filmato queste scene vergognose.
Vorrei sottolineare che questi esponenti politici non hanno mai usato una arma e non sono mai stati coinvolti in atti di violenza. Tutto ciò che abbiamo tentato di fare è stato di cercare di risolvere la questione kurda con metodi democratici.
La giustizia turca ha accusato 23 esponenti pubblici kurdi, tra i quali 8 sindaci. Altre 100 persone sono state poste sotto accusa dalla Procura della Repubblica di Diyarbakir.
Nel marzo del 2009 sono stati arrestati ed incarcerati 54 esponenti del Partito. Non sono stati ancora portati davanti alla Corte di giustizia e non è stato ancora aperto un fascicolo sul loro caso.
Il governo rifiuta categoricamente il dialogo col movimento kurdo.
La questione kurda non potrà essere risolta senza riconoscere la volontà del popolo kurdo e senza aprire un dialogo con la controparte.
Credo che il governo turco si rifiuti di riconoscere la minoranza kurda come entità distinta.
L'Unione europea , nella quale la Turchia vorrebbe entrare, ha acclamato gli sforzi del Primo ministro Erdogan di mettere fine al conflitto con la sua così detta iniziativa democratica. Come potete vedere però il governo anziché proporre un dialogo con i kurdi mette in atto queste operazioni. Il governo turco non può piegare il popolo kurdo e la sua rappresentanza politica e così questa operazione si presenta con l'intento di piegare la libera volontà dei kurdi.
Come ho detto sopra sono in pessime condizioni di salute che mi costringono ad essere costantemente sotto controllo medico. Non posso stare in prigione in queste condizioni. Perfino la legge turca riconosce che per me è inopportuno stare in prigione ma nonostante ciò mi tengono in cella per motivi politici.
In conclusione vi prego di intraprendere le seguenti iniziative:
1.aspettiamo con ansia una vostra pronta reazione contro questi atti ingiusti
2.vi chiediamo di coordinare le vostre azioni di contrasto a ciò nell'arena internazionale con tutta la società civile e vi chiediamo di chiedere agli autori di questa situazione di rendere conto della nostra situazione
3.spero di potervi incontrare presto in futuro, in giorni nei quali saremo tutti nuovamente liberi
I miei rispetti