venerdì 13 giugno 2025

Cos’è accaduto alla delegazione dell’Associazione Verso il Kurdistan in Iraq?

Ricostruzione di quanto accaduto alla delegazione dell’Associazione Verso il Kurdistan che, come ogni anno, si reca in Iraq per monitorare i progetti con la popolazione Yazida

https://www.labottegadelbarbieri.org/cose-accaduto-alla-delegazione-dellassociazione-verso-il-kurdistan-in-iraq/


martedì 3 giugno 2025

Ospedale di Duhla

Questo video di cinque minuti riguarda la costruzione dell'ospedale di Duhla, finanziato finora con 70 mila dollari raccolti da Verso il Kurdistan grazie alle campagne di sensibilizzazione e alle donazioni ricevute e rappresenta un primo importante traguardo.

Oggi è più che mai necessario andare avanti con la raccolta fondi, perché la situazione a Shengal, in Iraq, nella terra degli Ezidi, si sta aggravando e dobbiamo sbrigarci perché lì di ospedali ci sarà sempre più bisogno.

Quel popolo chiede fatti concreti, non parole, qui ed ora!

Da oggi occorre riprendere la campagna di raccolta fondi per l'Associazione Verso il Kurdistan al seguente IBAN:  

IT17 Q030 6909 6061 0000 0111 185
indicando come causale: donazione per l'ospedale di Duhla

Il tuo 5x1000 all'Associazione Verso il Kurdistan contribuirà anch'esso a finanziare la costruzione dell'ospedale di Duhla. 

Codice Fiscale:
96036900064

https://drive.google.com/file/d/1QMd2gnl7Qsr3MI8fwxO__eC7Gz3OOIIz/view?usp=sharing

lunedì 19 maggio 2025

2' REPORT DELLA DELEGAZIONE DI VERSO IL KURDISTAN IN IRAQ

 


*Domenica 18 maggio 2025*
Questa mattina abbiamo incontrato il partito Dem (Partito dell'Uguaglianza e della Democrazia) che ha la sede irachena a Erbil. Il Dem nel Kurdistan iracheno non può partecipare alle elezioni, sebbene non sia fuori legge.
Al responsabile, Murat Sheng, ex co-sindaco di Sirnek (Turchia), destituito dal suo incarico dal governo turco nel 2019, secondo la consueta politica di Erdogan contro i curdi, abbiamo posto delle domande.
Riguardo al processo di pace in corso in Turchia ci ha risposto che l'attuale è diverso da quello del 2013, proposto da Ocalan, perché nel precedente era coinvolto solo il partito di Erdogan (AKP) mentre oggi è l'intero parlamento.
Rispetto al campo dei rifugiati politici di Makhmour (circa 15.000 persone), Murat afferma che è stato abbandonato dall'UNHCR, mentre ora dipende dal governo centrale iracheno che discrimina pesantemente i suoi abitanti. Il campo rischia di essere chiuso senza un progetto di ricollocazione della popolazione. Ci chiede di fare pressione in Italia e in Europa nei parlamenti e di far conoscere la loro realtà e situazione.
Infine, rispetto alla Siria, Murat vede positivamente le trattative tra il nuovo presidente siriano al-Shara e la DAANES.
Ci siamo salutati con la frase di Murat: "i turchi non hanno paura delle armi dei curdi, ma dei loro pensieri".

Nel pomeriggio abbiamo tentato di entrare nel campo di Makhmour dove da molti anni finanziamo progetti di solidarietà. Dopo varie difficoltà ai checkpoints siamo giunti/e davanti al campo, dove al di là del filo spinato c'era il presido permanente di protesta degli/delle abitanti di Makhmour. Dopo una lunga trattativa con i militari ci hanno comunque negato l'ingresso senza darci una spiegazione. Siamo stati/e raggiunti/e da alcuni compagni/e del campo che hanno tentato inutilmente l'intermediazione per noi.
Ci siamo salutati/e con la speranza di vederci presto.
La polizia ci ha obbligati/e a ritornare a Erbil senza darci la possibilità di andare in altri posti. Sul canale WhatsApp del campo di Makhmour è stata pubblicata la notizia:
"Urgente. L'esercito iracheno impedisce alla delegazione umanitaria italiana di entrare a Makhmour".