mercoledì 30 luglio 2025

EZIDI - Storia e cultura di un popolo in lotta contro il suo genocidio

Care/i, 

in allegato Vi inviamo la copertina del libro "EZIDI - Storia e cultura di un popolo in lotta contro il suo genocidio", pensato e scritto da Carla Gagliardini, dirigente dell'ANPI di Alessandria e attivista dell'Associazione Verso il Kurdistan, impegnata da anni in progetti di cooperazione con la società civile nel distretto di Shengal, dove vive la popolazione ezida che tante volte abbiamo incontrato.

Il libro racconta la storia e la cultura di questo popolo che oggi prova a rialzarsi dall'ultimo tentativo di genocidio - il 74° ferman - che ha subito nel 2014 per mano dello Stato Islamico. 

Ci parla della società ezida del distretto di Shengal (Sinjar, in arabo), regione situata nel governatorato di Ninive, nell'Iraq nord occidentale, al confine con la Siria e ad un passo dalla Turchia. Tratta in modo specifico di quella parte del popolo ezida che ha dato vita all'Amministrazione Autonoma di Shengal, forma di autogoverno basata sui principi del confederalismo democratico, di cui il leader kurdo, Abdullah Ocalan, ne è l'ispiratore.

La domanda di fondo che accompagna le 244 pagine del libro è se l'onda del genocidio che ha colpito la comunità ezida innescata il 3 agosto 2014 dall'aggressione dello Stato Islamico al distretto, si sia esaurita alla fine del 2017 con la caduta dell'Isis in Iraq, oppure prosegua attraverso altri attori regionali e per altre vie. Il popolo ezida continua ad essere al centro di interessi geostrategici che ancora oggi ne minacciano l'esistenza?

E' importante - come l'Autonomia ci ha ripetutamente chiesto - che i parlamenti e i governi d'Europa e del mondo, a partire da quelli italiani, riconoscano il genocidio ezida come già fatto dall'ONU, dalla Comunità europea, dai parlamenti di Germania, Paesi Bassi, Belgio, Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Portogallo, Irlanda, Armenia, Francia, Australia, Governo regionale del Kurdistan iracheno, Scozia perché questo rappresenterebbe un'assunzione di responsabilità verso una comunità che, se lasciata sola, corre rischi gravissimi per la sua sopravvivenza.

Tutti i proventi derivanti dalla vendita di questo libro saranno destinati a finanziare il progetto dell'Associazione Verso il  Kurdistan finalizzato alla costruzione dell'ospedale di DULHA, nel distretto di Shengal. Per l'acquisto del libro si prega di contattare l'Associazione ai seguenti numeri telefonici e all'email:

versoilkurdistan@gmail.com

Antonio Olivieri  cell. 335 7564743                         Carla Gagliardini  cell. 331 1113628

Per l'acquisto con libro - costo di copertina euro 18.00 senza spese aggiuntive di spedizione - ecco il nostro IBAN per il versamento in conto corrente: 

                         IT17 Q030 6909 6061 0000 0111 185   

intestato ad Associazione Verso il Kurdistan Odv  Causale: Libro Ezidi

Invitiamo gli interessati - Enti, associazioni, singoli - a contattarci per la presentazione del libro ovunque ci sarà richiesto.

Un caro saluto, Associazione Verso il Kurdistan Odv - Alessandria

 


 

venerdì 18 luglio 2025

Interrogazione a parlamentare risposta in Commissiono

Interrogazione a risposta in Commissiono

Al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale

Per sapere, premesso che :

l’Associazione “Verso il Kurdistan Odv” , impegnata da tempo per la solidarietà con la popolazione ezida vittima nel 2014 di un genocidio da parte dell’Isis, aveva da tempo programmato un viaggio in Iraq dal 17 al 30 maggio 2025 per incontrare gli esponenti dell’Amministrazione Autonoma di Shengal, per visitare il Campo rifugiati di Maxmur, per il quale l’Associazione ha finanziato negli anni scorsi la costruzione di un presidio sanitario e l’acquisto di un’ambulanza, per monitorare lo stato di avanzamento dei lavori per la costruzione dell’ospedale di Duhla, anch’esso finanziato dall’Associazione;

tutti i componenti la delegazione avevano passaporti con visto rilasciato dall’ambasciata irachena in Italia e timbro apposto dalla polizia all’arrivo all’aeroporto di Baghdad che autorizzava a viaggiare per l’intero paese;

nel pomeriggio del 25 maggio, per raggiungere il presidio sanitario di Serdest la delegazione si è divisa in due gruppi : quattro persone su un pick-up e sette persone su un pullmino alla cui guida c’era un autista designato dall’Amministrazione Autonoma;

al primo check point il pick-up è passato senza problemi mentre le sette persone del pullmino sono state sequestrate dall’intelligence irachena,

incarcerate per una notte a Mosul, più volte e per ore sottoposte a interrogatori in diverse caserme, privati di cellulari e block- notes e accusati di “sostegno al terrorismo” ;

anche gli altri componenti la delegazione sono stati presi in consegna dai militari e trattenuti per una notte a Mosul ma, rimanendo in possesso dei telefoni cellulari, sono riusciti a contattare l’Ambasciata italiana a Baghdad e il Ministero degli Affari Esteri;

se il governo è al corrente dei fatti sopra esposti e se non ritenga di rappresentare alle autorità irachene il doveroso disappunto per aver interrotto in maniera del tutto immotivata le attività di una missione umanitaria che si stava svolgendo con tutti i requisiti formali e legali necessari.

Laura Boldrini

venerdì 13 giugno 2025

Cos’è accaduto alla delegazione dell’Associazione Verso il Kurdistan in Iraq?

Ricostruzione di quanto accaduto alla delegazione dell’Associazione Verso il Kurdistan che, come ogni anno, si reca in Iraq per monitorare i progetti con la popolazione Yazida

https://www.labottegadelbarbieri.org/cose-accaduto-alla-delegazione-dellassociazione-verso-il-kurdistan-in-iraq/